Welfare Aziendale
Il Welfare Aziendale è l’insieme delle iniziative che un’azienda può intraprendere per la sicurezza e il benessere dei dipendenti, delle loro famiglie e della comunità sociale in cui è inserita.
E' un tema raccoglie il crescente interesse delle Aziende italiane, come testimoniato dal Rapporto Welfare Index PMI 2019; Dal Rapporto si evidenzia, infatti che dal 2016 al 2019 le PMI molto attive nel Welfare Aziendale sono passate dal 7,2% al 19,6%.
In un contesto di sensibile rafforzamento del Welfare Aziendale, ci rivolgiamo ad Aziende che non abbiano ancora approcciato questa tematica di sviluppo tramite un’offerta completa di soluzioni assicurative e di flexible benefits che rappresentano importanti opportunità sul piano della tutela delle risorse umane in azienda.
In considerazione del favorevole contesto di mercato e per soddisfare al meglio le esigenze delle Piccole e Medie Imprese con riferimento al bisogno “Cura della persona” e “Protezione mia e dei miei cari”, abbiamo predisposto una serie di soluzioni dedicate al Welfare Aziendale relative ai settori "Infortuni", "Rimborso Spese Mediche", "Long Term Care" e "Tutela del bene Vita".
RIFERIMENTI NORMATIVI
- Legge 502 del 30/12/1992 (articolo 9) e 229 del 19/06/1999
- Decreti del Ministero della Salute: Turco del 31/03/2008 e Decreto Sacconi del 27/10/2009
- Testo Unico delle Imposte sui Redditi (T.U.I.R.) articolo 51
- Legge 314 del 02/09/1997 articolo 6.f
I VANTAGGI FISCALI NEI FONDI SANITARI:
Costituire un fondo sanitario aziendale o aderire a quelli già esistenti creati da Mutue Sanitarie presenta notevoli vantaggi per le aziende sia ai fini della contrattazione che delle relazioni aziendali.
La copertura sanitaria integrativa può essere infatti convenientemente inserita nella contrattazione aziendale: in base all' art. 51 co.2 lett. a) del T.U.I.R. le somme versate sia dal lavoratore che dal datore di lavoro a titolo di contributo ad enti o casse aventi esclusivamente fine di assistenza sanitaria, non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente (attualmente fino a € 3615,20).
Quindi l' Azienda può decidere di concorrere, in favore dei dipendenti, al pagamento dei contributi per l’adesione ad una cassa sanitaria o ad un fondo sanitario aziendale, anziché provvedere ad un aumento di salari e stipendi di pari entità per il lavoratore, ma più costosi complessivamente per l'Azienda.
Le somme corrisposte quali contributi alla Cassa Sanitaria o al fondo sanitario aziendale sono infatti sgravate da oneri sociali, non concorrendo agli oneri previdenziali, al TFR e al contributo S.S.N., ad eccezione di un contributo di solidarietà pari al 10%, da versare alla gestione pensionistica, solo sulla parte versata dal datore di lavoro.
E' evidente come tale strumento consenta di prevedere un notevole risparmio dei costi dei rinnovi contrattuali e allo stesso tempo rappresenti un beneficio accolto molto volentieri dai dipendenti.
L' Azienda può anche stabilire di intervenire solo in parte al pagamento dei contributi per la cassa o il fondo, ma comunque può avere interesse a favorirlo quale forma di incentivazione dello spirito di gruppo aziendale che potrà ripercuotersi positivamente nelle relazioni industriali e quindi sul rendimento produttivo.
L' Azienda ha inoltre la possibilità di ottenere un notevole risparmio perché sulla somma messa a disposizione per ciascun dipendente paga oneri sociali pari al 10% contro il 30% che pagherebbe se riconoscesse lo stesso importo in busta paga come retribuzione.